domenica 4 dicembre 2011

Spiccioli italioti: in treno

Dopo aver descritto un viaggio in autostrada (20.11.11)  ieri abbiamo provato l'ebbrezza di andare "in città" in treno, ovviamente locale.

Comperiamo i biglietti (10 euro in 2 per 20 km, più o meno la benzina e il parcheggio) e quasi in orario prendiamo il nostro treno.

A vederlo sembra un po' messo male, ma comunque la scelta è stata fatta e si parte.

Appena in moto, un rumore intermittente di vibrazione di un grosso pezzo di ferro (una sbarra,? una ruota come a Viareggio?) è subito presente e ci accompagna fastidiosamente per tutto il viaggio.  Non è una bella compagnia. Non sarà la ruota, ma se la possibile sbarra mal avvitata si staccasse mentre si entra in una stazione? Quante gambe di viaggiatori in attesa sulla pensilina falcerebbe prima di fermarsi? NEssuno a cui chiederlo.

Così come nessuno a cui segnalare che la porta automatica del vagone manda sinistri rumori ogni volta che viene aperta e chiusa.

Per fortuna che essendo d'inverno almeno il riscaldamento funziona. Breve soddisfazione perché funziona troppo! Con tutti a togliersi il toglibile, fino ai maglioni.

Possibile che su un treno non sia possibile avere un termostato automatico funzionante? Quanto costa? 5 euro? Eppure sui vecchi vagoni a scompartimenti di una volta ce n'era uno per ogni scompartimento. Una volta! Poi è venuto il progresso e la relativa mania all'efficenza, che in soldoni si è alla fine disgraziatamente trasformata in una corsa al risparmio esasperato. Escluso lo stipendio dei furbetti che pensano creativamente a queste furbate!

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