venerdì 28 dicembre 2012

Anche la cgil...

La cgil si lamenta che le pensioni non verranno rivalutate per il prossimo anno.
Poi uno inizia a leggere l'articolo e scopre che le pensioni a non essere rivalutate sono quelle sopra il triplo della minima (cioè dai 1.500 euro in su) e viene lecito farsi delle domande.
La cgil un anno fa ha indetto ben 3 (tre) ore di sciopero contro la riforma che annullava il diritto ad andare in pensione dopo 40 (quaranta) anni di lavoro  onesto pagando regolarmente i contributi.
Sempre la cgil non ha mai fatto niente contro il blocco degli stipendi che dura da anni e che durerà per chissà quanati anni ancora.
Oggi la cgil si strappa le vesti perché le pensioni sopra i 1.500 euro non vengono rivalutate.
Ma da che parte sta la cgil?
Visto che difende le superpensioni della casta?
Se proprio la cgil è d'accordo con l'agenda monti, perché si muove per le pensioni sopra i 1.500 euro e non fa di più per gli operai che vanno in fonderia tutti i giorni per 42 anni per 1.000 euro al mese?

giovedì 25 ottobre 2012

Ricchi e poveri!

E' una posizione chiara quella che dice che è iniquo fare pagare ai ricchi mentre è equo fare pagare ai poveri (riforme pensioni, lavoro, aumento iva e benzina ecc).
E' altrettanto chiara la posizione degli italiani poveri che accettano di farsi sfruttare senza protestare come invece fanno i poveri nel resto del mondo, dalla grecia alla spagna.
Finchè gli italiani poveri danno ragione ai ricchi che non vogliono pagare, le cose non cambieranno.
La scusa, poi, che i ricchi siano l'unica categoria a mantenere alti i consumi è una palla galattica.
Per costruire un SUV da 100.000 €  ci vogliono le stesse ore che per costruire una golf da 20.000: solo che con 100.000 euro si fanno 5 golf (e quindi 5 volte le ore di lavoro e 5 volte gli operai). La verità quindi è l'opposto di quello che dicono i ricchi!! 
Se i ricchi pagassero di più (consumando di meno) e i poveri pagassero di meno (consumando di più) i posti di lavoro aumenterebbero facendo girare gli stessi soldi!!
Che poi il PD la pensi come i ricchi (e confindustria) è un'altra posizione chiara!
Meditate poveri italiani, meditate.

domenica 2 settembre 2012

I giganti delle paraolimpiadi.

Dopo le figuracce fatte alle recenti olimpiadi di londra dallo sport azzurro tenuto a galla  da tiri e lotte varie ed affondato negli sport che contano, a partire dalle sceneggiate del nuoto per arrivare alle figuracce dell'atletica, ecco ora le paraolimpiadi!
"Para" che cosa?
Per quello che si può vedere, i "para".... erano quelli dei giochi "regolari", perché sia per i risultati che per la classe dimostrata, i nostri atleti "Para" stanno dimostrando di essere dei pezzi da novanta in fatto di orgoglio, tenacia e risultati.
Onore alla figura per ora centrale (l'eccezionale nuotatrice Cecilia Camellini), ma un grazie anche a tutti gli altri.
Veramente dei giganti dai quali tanti "normodotati" (nel fisico) dovrebbero avere la modestia di copiare le capacità di abnegazione.
Bravi.

lunedì 27 agosto 2012

Benzina a 2 euro e...

In questi giorni sembra che la notizia del giorno sia il fatto che la benzina costi 2 euro e qualche spicciolo.
Su questo si leggono in ogni dove i commenti più critici e disperati.
Sinceramente la cosa mi fa pensare.
Non è che si è passati da 1,5 a 2,0 in due giorni.
Era ormai da diverso tempo che la benzina navigava sopra i 1,9.
Come mai tanto accapigliarsi per il passaggio da 1,998 a 2,001?
Verrebbe da pensare che intanto che gli italiani si sfogano su questo non si accorgono di tante altre cose che gli passano sopra la testa!

Inoltre vorrei spezzare una lancia a favore del prezzo alto della benzina.
Anzi, proporrei addirittura di alzarlo di colpo a 3 o 5 euro al litro!

Proviamo a pensarci:
- portiamo la benzina a 3 o 5 euro al litro
- diamo a ogni italiano patentato e con auto un bonus al momento della dichiarazione dei redditi che permetta di avere in pratica 1000 litri di benzina al costo di 2 euro (1000 euro nel caso di passaggio da 2 a 3 euro e 3000 euro nel caso di passaggio da 2 a 5 euro.

A cosa servirebbe?
1) Con 1000 litri a 2 euro, il nostro italiano si può fare dai 20.000 km (utilitaria) ai 10.000 km (grossa cilindrata) al costo attuale. Questo penalizzerebbe chi ha grosse auto (tassa sui ricchi)
2) Anche se la maggioranza degli italiani avrebbe i km che percorre annualmente al vecchio prezzo, il prezzo più elevato porterebbe a un calo dei consumi e, quindi a un miglioramento del disavanzo con l'estero  che favorirebbe l'intera economia italiana (a parte qualche povero petroliere miliardario).
3) Chi meno usa riuscirebbe anche a guadagnarci qualcosa (diminuzione delle tasse) che spenderebbe in altro modo dando una piccola spinta alla ripresa dei consumi e quiindi al riavvio dell'economia.
4) Gli evasori fiscali totali che non fanno la dichiarazione dei redditi pagherebbero ogni litro di benzina al prezzo elevato pagando quindi qualcosa allo stato che avrebbe più soldi da investire per la ripresa (lotta all'evasione)

Proviamo a pensare in modo diverso, perché a cercare di continuare a coltivare il proprio orticello in tempi di crisi economica planetaria c'è il rischio di finire male.

mercoledì 1 agosto 2012

Gli italiani e le olimpiadi

La solita storia all'italiana.
Sono iniziate le Olimpiadi e, come ovvio, vinvono gli atleti più in forma e meglio preparati. Come al solito noi italiani non ci facciamo una grande figura (basta vedere le due Coree), ma oltre al danno anche la beffa.
Da una parte c'è il tema dei compensi (vedi foto).
Dall'altra i biasimevoli lamenti degli atleti che prima della partenza si davano per favoriti, poi fanno cilecca e se la prendono con tutti meno che con sé stessi.
Ma dove erano mentre si allenavano malamente (è quello che dicono ora) sentendosi poco in forma? Perché allora si davano per favoriti pur di finire sui giornali mentre adesso dicono che allora lo sapevano giù di non essere in forma?
Ma perché non se ne vanno in miniera per guadagnarsi una pagnotta onesta?
E mentre i nostri si lamentano (anche su twitter per poi togliersi se qualcuno si permette di dire cosa pensa dei loro capricci) cli altri corrono: qualcuno vince, i più perdono, ma i visi sono sempre sorridenti, perché lo spirito delle Olimpiadi è nato sul "l'importante è partecipare"!
E' vero che al giorno d'oggi l'importante è anche vincere, ma la classe non è acqua!
A proposito, possibile che solo un operaio danese ha avuto un pensiero per gli operai dell'Ilva di Taranto ai quali ha dedicato la medaglia d'argento che ha vinto?
Danese e operaio. Ma se i danesi vincono anche se fanno gli operai, non converrebbe mandare in fabbrica anche i nostri?

sabato 2 giugno 2012

Questo è coraggio!

A volte una immagine vale molto più di tante parole.
Chi vuole capire il senso della parola "Coraggio" abbia il coraggio di quardare questo video fino in fondo.
La storia di un piccolo grande ragazzo.

giovedì 31 maggio 2012

Salviamo le banche?

Alla faccia di tutti i balzelli imposti ai lavoratori onesti (blocco stipendi, riforma art.18, blocco della possibilità di andare in pensione) la crisi continua a farsi gli affari suoi.

E i nostri tecnici (?) bocconiani come pensano di affrontare una situazione economica tanto grave?
Alzano il prezzo della benzina e litigano tra di loro con l'obiettivo di passare agli altri la patata bollente di trovare (e pagare) una soluzione.

Adesso sembra che si siano messi tutti d'accordo per far pagare alla germania il fallimento delle banche spagnole. E la germania, che è germania, non ne vuole sentire parlare.

La delusione nel vedere questo è che chi dovrebbe dare l'esempio di far vedere che la soluzione sta nell'assumersi le proprie responsabilità alla fine si comporta come i peones che cercano di scaricarle sempre sugli altri.

E allora a cosa servono i tecnici se l'unica cosa che sanno pensare è di salvarsi il culo (pardon le banche) senza andare tanto per il sottile su chi alla fine andrà a pagare? (che poi sono i soliti noti che pagano onestamente le tasse e i contributi pensionistici per anni per non aver mai niente in cambio)

Unica nota positiva in questo casino tecnico-politico è che in francia si sono accorti che dopo 40 di onesto lavoro con onesto pagamento dei contributi un povero cristo ha diritto a riavere almeno una parte dei suoi soldi.
A quando in italia?

lunedì 23 aprile 2012

Eroi del nuovo millennio

Una volta (nemmeno 100 anni fa) c'era Enrico Toti che lanciava la stampella mentre moriva colpito dal piombo nemico.
Altri tempi, è vero.
Oggi un moderno manager lancia una email mentre si prepara a fare un lungo ponte di feste, e dalla tipografia alla quale ha scritto gli arriva un pacco di manifesti con scritto a caratteri cubitali: "IL 25 APRILE E IL 1 MAGGIO SIAMO CHIUSI!".
Sono subito affissi in tutti i supermercati che dirige, quale prova di dimostrazione ai propri clienti che la COOP è ancora in grado di compiere scelte coraggiose e controcorrente. Al limite dell'eroico.
Altri tempi, è vero.
Enrico Toti direbbe che ai suoi tempi ERA UNA COSA NORMALE!
Altri tempi, è vero!

venerdì 13 aprile 2012

Sondaggi

Storia N°1
Un cittadino risparmia tutti i mesi 200 euro e li deposita per 10 anni in una banca. Avendone bisogno per una spesa si reca alla banca per chiedergli e gli viene detto che i soldi (circa 25.000 euro, interessi esclusi) non ci sono perchè tempo prima la banca è stata rapinata.
Sondaggio
Il cittadino ha ragione o ha torto a volere i soldi?
Risultati
il 99% dei suoi concittadini dice che HA RAGIONE. (L'uno % sono gli impiegati bancari ai quali il giorno prima del sondaggio è arrivata una lettera della banca in cui venivano minacciati di licenziamento se davano ragione al cittadino).

Storia N°2
Un cittadino che lavora per 40 anni e versa 600 euro al mese pensando alla sua vecchiaia, gliene restano 1.000 al mese coi quali mantiene la famiglia e cresce i figli facendoli studiare con tanti sacrifici. Dopo 40 anni si reca da chi a versato i suoi risparmi (circa 320.000 euro, interessi esclusi) e si sente dire che quei soldi non ci sono più perché un po' sono stati rubati e un po' sono stati dati ad altri.
Sondaggio
Il cittadino ha ragione o ha torto a volere i soldi?
Risultati
In uno stato normalmente civile il cittadino avrebbe ragione al 100%.
Ma se il cittadino ha lavorato in Italia, ha dato i soldi all'Inps e c'è al governo la Bocconi:
il 95% dei politici dice che HA TORTO, 
il 95% dei sindacati gli fa fare 3 ore di sciopero e poi dice nei fatti che HA TORTO, 
il 90% dei suoi cittadini (cioè tutti quelli che sono già in pensione magari con 20 anni di contributi, e tutti quelli che non lavoreranno mai 40 in tutta la loro vita per vari motivi) dice che HA TORTO!

Hai voglia a cercare di rendere l'Italia un paese civile!

giovedì 12 aprile 2012

Dalla tombola alla benzina.

Il precedente governo aveva puntato tutto sul gioco d'azzardo per la ricostruzione della città dell'Aquila dopo il terremoto.
Il risultato, un po' azzardato, è che a l'Aquila i lavori di ricostruzione sono fermi dopo tre anni dal terremoto (in giappone hanno ricostruito 350 km di autostrada in una settimana dopo un terremoto molto più forte).

Per fortuna che il governo è nel frattempo cambiato!

Infatti ora i superesperti della Bocconi hanno ben altre idee in economia.

E' di oggi che per finanziare la Protezione civile i bocconiani hanno avuto la bella pensata, sentite un po'.... di alzare il prezzo della benzina.
Non so se la Protezione Civile affonderà come è stata lasciata affondare l'Aquila.
Ma non vorrei che a forza di alzare il prezzo della benzina, in un momento di forte crisi economica, gli italiani imparino ad usare di meno l'auto. Questo vorrebbe dire consumare meno benzina e, alla fine, meno entrate per il governo.
Se questi sono i bocconiani forse è meglio tornare al ragionier Fantozzi!

mercoledì 21 marzo 2012

Calabraghe!

Una volta i sindacati erano una associazione che difendeva i diritti dei lavoratori. Una cosa di parte, ma con tutti i crismi dell'onestà.
Poi sembr che difendere i diritti dei lavoratori non sia più di moda e i sindacati si sono adeguati strutturandosi in una organizzazione tuttofare meno che difendere i diritti dei lavoratori (a cui continuano a chiedere il profumato pagamento delle tessere). In questi giorni stanno giocando sempre più un ruolo politico che non è chiaro chi gli abbia dato e stanno avvallando delle riforme (prima quella delle pensioni e ora quella del lavoro) che sono tutto meno che la difesa dei diritti dei lavoratori.

Il bello (o il brutto) è che non sanno nemmeno giocare questo ruolo che si sono inventati.
Prima dicono di sì, poi quando viene fuori la verità sul cosa hanno detto si, iniziano ad arrampicarsi sui vetri.

E intanto dopo la riforma delle pensioni sta passando anche quella dell'articolo 18.

E intanto che questi calabraghe annaspano, 53 professori universitari ed esperti nel settore del lavoro dicono che il governo "o ci è o ci fa". La citazione testuale dice che "giudicano "sconcertante" l'atteggiamento del governo, perché "disinformato" o, in alternativa, "spregiudicato."

Questo perchè loro (e non i sindacati che dovrebbero difendere i lavoratori) si sono accorti che le promesse migliorative di Monti e della Fornero sono diritti che i lavoratori hanno di già da tanto tempo!

E i sindacati dove erano? Non se ne potevano accorgere anche loro, visto che dovrebbe essere il loro lavoro?

sabato 17 marzo 2012

Chi paga?

Sono giorni di febbrili trattative tra governo, sindacati e confindustria per definire la nuova riforma del lavoro (art.18 o meno).
Non entro nel merito se la riforma in discussione sia giusta o meno.
Mi chiedo solo una cosa pratica: si parla di "paccate" di miliardi di euro e, visto il lievitare del ricorso alla cassa integrazione chissà se mai basteranno, ma chi paga tutto questo?

Perché questo è il punto.
Gli industriali dicono che aumentano i loro costi e non ci stanno.
I sindacati dicono che vogliono una robusta copertura degli amortizzatori sociali altrimenti non ci stanno.
Il governo promette una "paccata" di miliardi ma chiede l'abolizione di fatto dell'art.18 o non ci sta.
Ma se gli industriali non pagano, i sindacati vogliono tanti soldi e il governo ce li mette incambio dell'abolizione dell'art.18, chi ne pagherà le conseguenze.
Di sicuro i lavoratori per l'aumento della loro licenziabilità appena non saranno più competitivi (cioè dai 50-55 anni in su).
E i costi sociali? Dove andrà a prendere i soldi il governo se non farà pagare agli industriali come non ha fatto pagare alle banche?
Non ci sono tante soluzioni:
o non ce li mette (e pagano i lavoratori licenziati e non aiutati)
o aumenta le tasse (o l'iva) (che pagano i lavoratori dipendenti)
o usa i contributi che i lavoratori dipendenti pagano mensilmente sotto la voce "contributi pensionistici" (ma allora fra poco si scoprirà che non ci sono i soldi per pagare le pensioni e si arriverà a una nuova riforma delle pensioni con una prevedibile abolizione delle stesse)

Insomma, comunque vada a pagare saranno sempre i soliti lavoratori dipendenti!!!

martedì 6 marzo 2012

E ti pareva!

Il governo dei supertecnici dopo aver stangato per bene i lavoratori dipendenti sulle pensioni, ai quali toccherà anche una botta sulle regole del lavoro, e aver dato un tocchino di facciata alle categorie libero professionali, ora si era proposto di dare un buffetto alle banche.
La proposta consisteva nella abolizione delle commissioni bancarie sui prestiti (non degli interessi!).
Le banche (ABI) hanno fatto la voce nemmeno tanto grossa (minaccia di dimissioni: di dimissioni vere non si parla mai in Italia).

E dire che è proprio dalle maggiori banche mondiali che è iniziata la crisi (per chi non se lo ricorda).

E un'altra cosa (per chi non se lo ricorda): la maggioranza dei componenti dell'attuale governo dei tecnici, ad iniziare dal timoniere, sono parte integrante del sistema bancario italiano.
Vuoi vedere che vuol dire forse qualcosa?

domenica 4 marzo 2012

Una strana gioventù o una strana vecchiaia?

Ho appena letto un lungo articolo di Scalfari intitolato una strana gioventù che odia la velocità.
Il succo del suo discorso è centrato sull'interrogativo di  come mai questi giovani ce l'hanno con la velocità visto che nel mondo tutti (treni compresi) corrono sempre più veloci.
E in tutto il lungo articolo non sembra riuscire a darsi una risposta da sé.
Provo a dargli un aiutino.
Che i treni ad alta velocità corrano più veloci è vero. Da Milano a Roma il tempo è stato dimezzato. Ma voi provate a fare Modena Latina!!! Inoltre che siano concorrenziali agli aerei non mi sembra. Con la cifra che con un volo lowcost si fanno 2000 km, in tav se ne fanno meno di 100.
Che un trasporto merci su ferrovia inquini meno di quello su gomma è vero, ma finora il sistema Tav è costato vari ponti sullo stretto di Messina, ha devastato interi territori, ma non ha fermato un Tir e i lavori della variante di valico continuano (con i relativi costi). Così come i progetti di nuove autostrade nonostante la crisi strutturale planetaria e il crescere delprezzo della benzina fanno prevedere che nei prossimi anni si iniziarà a muoversi di meno su gomma.
I giovani odiano la velocità? O forse hanno capito che dietro questa corsa folle alla rincorsa di una velocità sempre maggiore a costi sempre maggiori si arriverà presto al collasso dell'intero pianeta?
E se questo dovesse succedere (e non lo dicono solo i giovani) chi vedrà il proprio futuro andarci di mezzo? Proprio questi giovani pieni di "odio" o i 70-80enni che ci governano e che fra 10 anni avrano raggiunto la loro aspettativa di vita?
Le risorse del nostro pianeta non sono infinite. Già oggi è stato calcolato che consumiano molto più di quello che la Terra è capace di produrre in un anno: un esempio chiaro è che a settembre abbiamo già consumato le risorse dell'intero anno, quindi già solo andando avanti così arriveremo presto al collasso. Se poi aumentiamo ancora la velocità ci arriveremo semplicemente molto prima!
Ma poi Scalfari passa dai giovani a Monti e mentre sui primi sono solo dubbi sul secondo sono solo lodi, e allora il cerchio si chiude.
Concesso che in effetti da quando Monti è al governo lo spread si è abbassato, il dubbio che resta è che la strada intrapresa fosse la sola e la migliore.
Perché quello che è in pratica successo è il massacro dei diritti dei lavoratori dipendenti (dalle pensioni all'attuale scontro sull'art.18) mentre alle caste dei libero professionisti (dai tassisti ai notai, per non parlare di banche e assicurazioni) tutto è praticamente rimasto immutato a parte un po' di fumo per confondere i vertici del PD.
E allora mi chiedo, ma è strana questa gioventù che odia la velocità od è invece "strana" questa vecchiaia che odia il diritto della gioventù di aspirare a un futuro il meno disastrato possibile?
Concludo con un auspicio.
Dato che è incontrovertibile che il futuro del nostro pianeta è in serio pericolo, perché non si prende la decisione che a decidere di questo futuro siano quelli che se lo dovranno vivere?
Idea strampalata?
Ma è quello che fanno tutte le altre democrazie occidentali!

domenica 19 febbraio 2012

Sul sesso nelle scuole

La notizia che sta facendo discutere è che un ragazzo e una ragazza di 15 anni sono stati sorpresi a far sesso nei bagni della scuola e hanno ricevuto delle punizioni diverse: 1 giorno lui e 4 giorni lei.

Su questa differenza di punizioni si sono scatenate le più accese critiche di sessismo nei confronti del preside.

A leggere bene tra le righe, però, verrebbe da fare una considerazione in senso opposto fino a far spezzare una lancia in difesa delle vedute del preside tanto criticato.

Il preside ha infatti motivato la differente punizione col fatto che la ragazzina ha ricevuto una punizione maggiore per aver commesso il fatto con una aggravante rispetto al ragazzino: era entrata nel bagno dei maschi!

E allora ecco l'illuminazione in difesa del povero preside!

Seguendo queste considerazioni, il preside, tanto vituperato, avrebbe dato una punizione minore se avesse sorpreso a far sesso nei bagni della scuola due 15enni.... entrambi maschi!!!

Propongo seduta stante un prossimo gay pride nella scuola di Bassano del Grappa!

Gli italiani non risparmiano più...

Di punto in bianco i tecnici che ci governano hanno scoperto che gli italiani non risparmiano più.
Ma che strano! Ma che scoperta!

Ho lo stipendio bloccato chissà fino a quando (sempre sperando di non finire come la Grecia).

Non posso andare in pensione dopo aver pagato contributi regolari per 40 anni.

Mia figlia se ne deve andare a lavorare all'estero per trovare uno straccio di lavoro dignitoso, perché in Italia se li sono cuccati tutti i figli dei tecnici e politici.

Sinceramente il problema non è il risparmio.

Per me il problema ce l'hanno le banche, i commercianti e i sindacati.

Io ho disdetto la tessera sindacale.
Ho un vecchio televisore a tubo catodico e un vecchio frigorifero che non cambierò fino a quando continuano a funzionare.
Ho una vecchia auto che va benissimo e che non ho intenzione di cambiare fino a quando non fonde.
Ho dimezzato le uscite in pizzeria e al cinema (mi so divertire anche senza).
Ho un armadio a 8 ante pieno di maglioni e camice che non sostituirò fino a quando non avranno i buchi.
Io risparmio come 10 anni fa, solo consumo di meno.
Questa è la mia mossa.
Adesso tocca a loro!

sabato 18 febbraio 2012

I conti sbagliati dei commercianti

Se in Italia c'era ancora una cosa su cui si poteva sperare era la capacità dei commercianti di farsi gli affari loro.

Sembra però che anche questa certezza se ne debba andare, in questo periodo di crisi sempre più nera.

Infatti la confcommercio ha appena scoperto che quasi la metà dei suoi iscritti nel 2011 dichiara di aver guadagnato di meno!

Ma dove pensavano di essere quando sostenevano Brunetta nel taglieggiare i dipendenti pubblici che hanno da anni lo stipendio bloccato?

E dove pensavano di essere quando appoggiavano la confindustria nel chiedere la libertà di licenziamento, con un milione di disoccupati?

Cara confcommercio: 1+1 sembra che faccia ancora due!

Se dai meno soldi alla gente, la gente ha meno soldi da spendere!
E se la gente ha meno soldi da spendere, i tuoi commercianti guadagnano di meno!
Chi la fa, l'aspetti!

giovedì 9 febbraio 2012

Onore a Oliviero e Stanislao

In questi tempi in cui per pochi cm di neve si blocca la capitale, come d'altra parte il resto d'Italia, certe notizie rincuorano.

Purtroppo sono notizie che non hanno spazio nella cronaca, perché non c'è nessun politico da intervistare e nessun figlio di politico da sistemare nella monotonia di un posto fisso.

Sono due operai che in questo periodo di freddo polare non si sono bloccati, anzi!

Sono infatti due mesi che se ne stanno in cima a una torre alla stazione centrale di Milano, al freddo e al gelo. Si sono spupazzati il vento gelido di questi giorni a -14°.

Protestano!

Protestano perché per loro il lavoro se ne è andato, come per molti loro compagni, e non si parla di come possano riaverlo, ne lontano dalla mamma ne tantomeno vicino. Figuriamoci. Quelli sono già tutti occupati dai figli di mamma.

Due mesi da soli, a decine di metri da terra, al freddo, a lottare per un po' di monotonia.

Ogni tempo ha i suoi eroi.
Loro sono quelli che ci passa il convento.

Onore a Oliviero e Stanislao!