martedì 31 gennaio 2012

La neve, il servizio pubblico e quello privato.

E' il primo pomeriggio.
Inizia a nevischiare come da previsioni. Pochi fiocchi piccoli e sparsi dal vento. 
Il meteo dice che sarà così fino a sera e poi di notte dovrebbe nevicare abbondantemente.
Verso le 15 mi arriva una gentile telefonata che mi disdisce una visita medica di controllo da uno specialista in privato che avevo alle 17. Per fortuna niente di urgente.
La voce, sempre gentilmente, mi spiega che il rinvio è dovuto al brutto tempo.
Guardo fuori dalla finestra. Ha smesso di nevischiare.
Me ne vado in palestra. 
Quando esco è l'ora in cui era fissata la visita.
Di neve nemmeno l'ombra. In più un bel venticello ha addirittura asciugato le strade.
I privati!!! Sempre premurosi e fin troppo previdenti.
Me ne torno a casa ad aspettare la nevicata abbondante prevista per la prossima notte.
Domani mattina mi alzo alle 6.30 per essere all'ambulatorio pubblico dove lavoro e che apre alle 7.30.
Un minuto di ritardo e la cosa in attesa sarebbe subito a lamentarsi.
Questa mattina si è parlato tra colleghi della nevicata prevista e ci si è organizzati in modo da aprire in orario almeno fino a un metro di neve.
Tutti ci siamo procurati un'auto con gomme termiche. Un paio si sono offerti di montare le catene la sera anche se non nevica per poter partire la mattina senza lungaggini. Nel caso non nevichi questi dovranno togliere le catene e arrivare al lavoro in ritardo, ma intanto saranno arrivati gli altri ad aprire in orario.
Mentre guardo fuori dalla finestra aspettando la neve che tarda e le strade ancora asciutte a sera inoltrata, un pensiero mi va alla gentilezza del servizio privato... e anche al fatto che per fortuna per ora non sono loro a gestire il servizio sanitario pubblico.
Aspettando che nevichi.

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