martedì 17 gennaio 2012

I tassisti, Monti e i fantasmi del comunismo.

Siamo in un periodo di crisi profonda, sia sul piano economico che su quello etico e morale.

Il risultato di questo è che ci si trova a vivere delle situazioni all'estremo del paradosso, sia sul piano generale che sul piano del dettaglio.

Fino a quando il governo Monti colpiva lavoratori dipendenti e pensionati nessuna delle categorie ora toccate dall'ipotesi di liberalizzazione si è fatta avanti a difendere chi perdeva il diritto alla pensione e a non essere licenziato. Anzi in quei tempi i commenti da destra erano di totale appoggio alle scelte del goverso dei supertecnici.

Ora che lo stesso governo cerca di ipotizzare di toccare i privilegi delle categorie di destra ecco che Monti diventa COMUNISTA (vedi foto).

Cari tassisti, ma se Monti fosse davvero comunista, non vi sembra che avrebbe dovuto iniziare con le liberalizzazioni e lasciar perdere di bastonare i lavoratori dipendenti e i pensionati?

Siamo alle solite storie all'italiana. Finchè si bastonano gli altri tutto bene, ma appena ci toccano appena appena nei nostri interessi di bottega allora è la bufera.

Un'altra occasione persa per cercare di comportarsi da paese civile.
Ce la faremo mai?

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