mercoledì 25 gennaio 2012

Benzina razionata

C'è la crisi.
Ci sono le liberalizzazioni decise dal governo.
Ci sono le proteste di chi non è d'accordo, tra cui il blocco dei Tir e della relativa distribuzione dei prodotti, tra cui non può mancare la benzina.

Al secondo giorno della protesta vado a fare il pieno e al mio solito distributore mi viene detto, con sincero dispiacere, che no posso fare più di 20 euro di benzina per paura della mancanza di rifornimenti.
Gentilmente mi trovo di fronte a un muro, faccio i 20 euro di mio "diritto" e poi passo da un altro distributore.
Mi fanno lo stesso discorso: stessa cifra e stesso muro, ma non mi chiedono se ho già preso la mia dose giornaliera da un'altra parte, per cui mi faccio altri 20 euro di benzina.
Più per curiosità che per bisogno, passo da un terzo distributore: stesso discorso con stessa cifra e stesso muro alla richiesta di farne di più (non avrei vuto posto nel serbatoio!).
Mi faccio i miei terzi 20 euro e me ne vado iniziando a pensare.

Si vede che tutti i distributori della zona dove abito si sono organizzati in modo univoco senza derogare a vantaggio di facili incassi, e questo per l'Italia è una cosa meritevole di elogio.
Il problema è che siamo comunque in Italia e la nostra italianità doveva comunque farsi spazio.

Se era anche vero il problema della possibile penuria della benzina causa sciopero dei Tir, che senso ha fare girare a tutti più distributori riuscendo così a fare il pieno senza alcun controllo?
Così un problema forse reale è stato affrontato peggiorando ulteriormente il problema stesso, perché facendo il pieno a rate ho sicuramente consumato più benzina (frenate, manovre, accensioni, ripartenze, attese per uscire nel traffico) che facendone uno da un solo distributore e poi andarmene per la mia strada.
Il risultato di tanta buona volontà mal gestita è lasciar fare il pieno a tutti facendo perdere un po' di tempo (alla faccia della produttività) e consumando più benzina (alla faccia della bilancia dei pagamenti: visto che il petrolio non lo produciamo in casa ma lo comperiamo tanto lontano).
Ma quando impareremo ad usare la testa?

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