giovedì 31 maggio 2012

Salviamo le banche?

Alla faccia di tutti i balzelli imposti ai lavoratori onesti (blocco stipendi, riforma art.18, blocco della possibilità di andare in pensione) la crisi continua a farsi gli affari suoi.

E i nostri tecnici (?) bocconiani come pensano di affrontare una situazione economica tanto grave?
Alzano il prezzo della benzina e litigano tra di loro con l'obiettivo di passare agli altri la patata bollente di trovare (e pagare) una soluzione.

Adesso sembra che si siano messi tutti d'accordo per far pagare alla germania il fallimento delle banche spagnole. E la germania, che è germania, non ne vuole sentire parlare.

La delusione nel vedere questo è che chi dovrebbe dare l'esempio di far vedere che la soluzione sta nell'assumersi le proprie responsabilità alla fine si comporta come i peones che cercano di scaricarle sempre sugli altri.

E allora a cosa servono i tecnici se l'unica cosa che sanno pensare è di salvarsi il culo (pardon le banche) senza andare tanto per il sottile su chi alla fine andrà a pagare? (che poi sono i soliti noti che pagano onestamente le tasse e i contributi pensionistici per anni per non aver mai niente in cambio)

Unica nota positiva in questo casino tecnico-politico è che in francia si sono accorti che dopo 40 di onesto lavoro con onesto pagamento dei contributi un povero cristo ha diritto a riavere almeno una parte dei suoi soldi.
A quando in italia?

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