mercoledì 21 marzo 2012

Calabraghe!

Una volta i sindacati erano una associazione che difendeva i diritti dei lavoratori. Una cosa di parte, ma con tutti i crismi dell'onestà.
Poi sembr che difendere i diritti dei lavoratori non sia più di moda e i sindacati si sono adeguati strutturandosi in una organizzazione tuttofare meno che difendere i diritti dei lavoratori (a cui continuano a chiedere il profumato pagamento delle tessere). In questi giorni stanno giocando sempre più un ruolo politico che non è chiaro chi gli abbia dato e stanno avvallando delle riforme (prima quella delle pensioni e ora quella del lavoro) che sono tutto meno che la difesa dei diritti dei lavoratori.

Il bello (o il brutto) è che non sanno nemmeno giocare questo ruolo che si sono inventati.
Prima dicono di sì, poi quando viene fuori la verità sul cosa hanno detto si, iniziano ad arrampicarsi sui vetri.

E intanto dopo la riforma delle pensioni sta passando anche quella dell'articolo 18.

E intanto che questi calabraghe annaspano, 53 professori universitari ed esperti nel settore del lavoro dicono che il governo "o ci è o ci fa". La citazione testuale dice che "giudicano "sconcertante" l'atteggiamento del governo, perché "disinformato" o, in alternativa, "spregiudicato."

Questo perchè loro (e non i sindacati che dovrebbero difendere i lavoratori) si sono accorti che le promesse migliorative di Monti e della Fornero sono diritti che i lavoratori hanno di già da tanto tempo!

E i sindacati dove erano? Non se ne potevano accorgere anche loro, visto che dovrebbe essere il loro lavoro?

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