lunedì 27 agosto 2012

Benzina a 2 euro e...

In questi giorni sembra che la notizia del giorno sia il fatto che la benzina costi 2 euro e qualche spicciolo.
Su questo si leggono in ogni dove i commenti più critici e disperati.
Sinceramente la cosa mi fa pensare.
Non è che si è passati da 1,5 a 2,0 in due giorni.
Era ormai da diverso tempo che la benzina navigava sopra i 1,9.
Come mai tanto accapigliarsi per il passaggio da 1,998 a 2,001?
Verrebbe da pensare che intanto che gli italiani si sfogano su questo non si accorgono di tante altre cose che gli passano sopra la testa!

Inoltre vorrei spezzare una lancia a favore del prezzo alto della benzina.
Anzi, proporrei addirittura di alzarlo di colpo a 3 o 5 euro al litro!

Proviamo a pensarci:
- portiamo la benzina a 3 o 5 euro al litro
- diamo a ogni italiano patentato e con auto un bonus al momento della dichiarazione dei redditi che permetta di avere in pratica 1000 litri di benzina al costo di 2 euro (1000 euro nel caso di passaggio da 2 a 3 euro e 3000 euro nel caso di passaggio da 2 a 5 euro.

A cosa servirebbe?
1) Con 1000 litri a 2 euro, il nostro italiano si può fare dai 20.000 km (utilitaria) ai 10.000 km (grossa cilindrata) al costo attuale. Questo penalizzerebbe chi ha grosse auto (tassa sui ricchi)
2) Anche se la maggioranza degli italiani avrebbe i km che percorre annualmente al vecchio prezzo, il prezzo più elevato porterebbe a un calo dei consumi e, quindi a un miglioramento del disavanzo con l'estero  che favorirebbe l'intera economia italiana (a parte qualche povero petroliere miliardario).
3) Chi meno usa riuscirebbe anche a guadagnarci qualcosa (diminuzione delle tasse) che spenderebbe in altro modo dando una piccola spinta alla ripresa dei consumi e quiindi al riavvio dell'economia.
4) Gli evasori fiscali totali che non fanno la dichiarazione dei redditi pagherebbero ogni litro di benzina al prezzo elevato pagando quindi qualcosa allo stato che avrebbe più soldi da investire per la ripresa (lotta all'evasione)

Proviamo a pensare in modo diverso, perché a cercare di continuare a coltivare il proprio orticello in tempi di crisi economica planetaria c'è il rischio di finire male.

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