A volte una immagine vale molto più di tante parole.
Chi vuole capire il senso della parola "Coraggio" abbia il coraggio di quardare questo video fino in fondo.
La storia di un piccolo grande ragazzo.
sabato 2 giugno 2012
giovedì 31 maggio 2012
Salviamo le banche?
Alla faccia di tutti i balzelli imposti ai lavoratori onesti (blocco stipendi, riforma art.18, blocco della possibilità di andare in pensione) la crisi continua a farsi gli affari suoi.
E i nostri tecnici (?) bocconiani come pensano di affrontare una situazione economica tanto grave?
Alzano il prezzo della benzina e litigano tra di loro con l'obiettivo di passare agli altri la patata bollente di trovare (e pagare) una soluzione.
Adesso sembra che si siano messi tutti d'accordo per far pagare alla germania il fallimento delle banche spagnole. E la germania, che è germania, non ne vuole sentire parlare.
La delusione nel vedere questo è che chi dovrebbe dare l'esempio di far vedere che la soluzione sta nell'assumersi le proprie responsabilità alla fine si comporta come i peones che cercano di scaricarle sempre sugli altri.
E allora a cosa servono i tecnici se l'unica cosa che sanno pensare è di salvarsi il culo (pardon le banche) senza andare tanto per il sottile su chi alla fine andrà a pagare? (che poi sono i soliti noti che pagano onestamente le tasse e i contributi pensionistici per anni per non aver mai niente in cambio)
Unica nota positiva in questo casino tecnico-politico è che in francia si sono accorti che dopo 40 di onesto lavoro con onesto pagamento dei contributi un povero cristo ha diritto a riavere almeno una parte dei suoi soldi.
A quando in italia?
lunedì 23 aprile 2012
Eroi del nuovo millennio
Una volta (nemmeno 100 anni fa) c'era Enrico Toti che lanciava la stampella mentre moriva colpito dal piombo nemico.
Altri tempi, è vero.
Oggi un moderno manager lancia una email mentre si prepara a fare un lungo ponte di feste, e dalla tipografia alla quale ha scritto gli arriva un pacco di manifesti con scritto a caratteri cubitali: "IL 25 APRILE E IL 1 MAGGIO SIAMO CHIUSI!".
Sono subito affissi in tutti i supermercati che dirige, quale prova di dimostrazione ai propri clienti che la COOP è ancora in grado di compiere scelte coraggiose e controcorrente. Al limite dell'eroico.
Altri tempi, è vero.
Enrico Toti direbbe che ai suoi tempi ERA UNA COSA NORMALE!
Altri tempi, è vero!
venerdì 13 aprile 2012
Sondaggi
Storia N°1
Un cittadino risparmia tutti i mesi 200 euro e li deposita per 10 anni in una banca. Avendone bisogno per una spesa si reca alla banca per chiedergli e gli viene detto che i soldi (circa 25.000 euro, interessi esclusi) non ci sono perchè tempo prima la banca è stata rapinata.
Sondaggio
Il cittadino ha ragione o ha torto a volere i soldi?
Risultati
il 99% dei suoi concittadini dice che HA RAGIONE. (L'uno % sono gli impiegati bancari ai quali il giorno prima del sondaggio è arrivata una lettera della banca in cui venivano minacciati di licenziamento se davano ragione al cittadino).
Storia N°2
Un cittadino che lavora per 40 anni e versa 600 euro al mese pensando alla sua vecchiaia, gliene restano 1.000 al mese coi quali mantiene la famiglia e cresce i figli facendoli studiare con tanti sacrifici. Dopo 40 anni si reca da chi a versato i suoi risparmi (circa 320.000 euro, interessi esclusi) e si sente dire che quei soldi non ci sono più perché un po' sono stati rubati e un po' sono stati dati ad altri.
Sondaggio
Il cittadino ha ragione o ha torto a volere i soldi?
Risultati
In uno stato normalmente civile il cittadino avrebbe ragione al 100%.
Ma se il cittadino ha lavorato in Italia, ha dato i soldi all'Inps e c'è al governo la Bocconi:
il 95% dei politici dice che HA TORTO,
il 95% dei sindacati gli fa fare 3 ore di sciopero e poi dice nei fatti che HA TORTO,
il 90% dei suoi cittadini (cioè tutti quelli che sono già in pensione magari con 20 anni di contributi, e tutti quelli che non lavoreranno mai 40 in tutta la loro vita per vari motivi) dice che HA TORTO!
Hai voglia a cercare di rendere l'Italia un paese civile!
giovedì 12 aprile 2012
Dalla tombola alla benzina.
Il precedente governo aveva puntato tutto sul gioco d'azzardo per la ricostruzione della città dell'Aquila dopo il terremoto.
Il risultato, un po' azzardato, è che a l'Aquila i lavori di ricostruzione sono fermi dopo tre anni dal terremoto (in giappone hanno ricostruito 350 km di autostrada in una settimana dopo un terremoto molto più forte).
Per fortuna che il governo è nel frattempo cambiato!
Infatti ora i superesperti della Bocconi hanno ben altre idee in economia.
E' di oggi che per finanziare la Protezione civile i bocconiani hanno avuto la bella pensata, sentite un po'.... di alzare il prezzo della benzina.
Non so se la Protezione Civile affonderà come è stata lasciata affondare l'Aquila.
Ma non vorrei che a forza di alzare il prezzo della benzina, in un momento di forte crisi economica, gli italiani imparino ad usare di meno l'auto. Questo vorrebbe dire consumare meno benzina e, alla fine, meno entrate per il governo.
Se questi sono i bocconiani forse è meglio tornare al ragionier Fantozzi!
Il risultato, un po' azzardato, è che a l'Aquila i lavori di ricostruzione sono fermi dopo tre anni dal terremoto (in giappone hanno ricostruito 350 km di autostrada in una settimana dopo un terremoto molto più forte).
Per fortuna che il governo è nel frattempo cambiato!
Infatti ora i superesperti della Bocconi hanno ben altre idee in economia.
E' di oggi che per finanziare la Protezione civile i bocconiani hanno avuto la bella pensata, sentite un po'.... di alzare il prezzo della benzina.
Non so se la Protezione Civile affonderà come è stata lasciata affondare l'Aquila.
Ma non vorrei che a forza di alzare il prezzo della benzina, in un momento di forte crisi economica, gli italiani imparino ad usare di meno l'auto. Questo vorrebbe dire consumare meno benzina e, alla fine, meno entrate per il governo.
Se questi sono i bocconiani forse è meglio tornare al ragionier Fantozzi!
mercoledì 21 marzo 2012
Calabraghe!
Una volta i sindacati erano una associazione che difendeva i diritti dei lavoratori. Una cosa di parte, ma con tutti i crismi dell'onestà.
Poi sembr che difendere i diritti dei lavoratori non sia più di moda e i sindacati si sono adeguati strutturandosi in una organizzazione tuttofare meno che difendere i diritti dei lavoratori (a cui continuano a chiedere il profumato pagamento delle tessere). In questi giorni stanno giocando sempre più un ruolo politico che non è chiaro chi gli abbia dato e stanno avvallando delle riforme (prima quella delle pensioni e ora quella del lavoro) che sono tutto meno che la difesa dei diritti dei lavoratori.
Il bello (o il brutto) è che non sanno nemmeno giocare questo ruolo che si sono inventati.
Prima dicono di sì, poi quando viene fuori la verità sul cosa hanno detto si, iniziano ad arrampicarsi sui vetri.
E intanto dopo la riforma delle pensioni sta passando anche quella dell'articolo 18.
E intanto che questi calabraghe annaspano, 53 professori universitari ed esperti nel settore del lavoro dicono che il governo "o ci è o ci fa". La citazione testuale dice che "giudicano "sconcertante" l'atteggiamento del governo, perché "disinformato" o, in alternativa, "spregiudicato."
Questo perchè loro (e non i sindacati che dovrebbero difendere i lavoratori) si sono accorti che le promesse migliorative di Monti e della Fornero sono diritti che i lavoratori hanno di già da tanto tempo!
E i sindacati dove erano? Non se ne potevano accorgere anche loro, visto che dovrebbe essere il loro lavoro?
sabato 17 marzo 2012
Chi paga?
Sono giorni di febbrili trattative tra governo, sindacati e confindustria per definire la nuova riforma del lavoro (art.18 o meno).
Nello stesso tempo i dati del mese di febbraio dicono di un aumento di quasi il 50% del ricorso alla cassa integrazione.
Non entro nel merito se la riforma in discussione sia giusta o meno.
Mi chiedo solo una cosa pratica: si parla di "paccate" di miliardi di euro e, visto il lievitare del ricorso alla cassa integrazione chissà se mai basteranno, ma chi paga tutto questo?
Perché questo è il punto.
Gli industriali dicono che aumentano i loro costi e non ci stanno.
I sindacati dicono che vogliono una robusta copertura degli amortizzatori sociali altrimenti non ci stanno.
Il governo promette una "paccata" di miliardi ma chiede l'abolizione di fatto dell'art.18 o non ci sta.
Ma se gli industriali non pagano, i sindacati vogliono tanti soldi e il governo ce li mette incambio dell'abolizione dell'art.18, chi ne pagherà le conseguenze.
Di sicuro i lavoratori per l'aumento della loro licenziabilità appena non saranno più competitivi (cioè dai 50-55 anni in su).
E i costi sociali? Dove andrà a prendere i soldi il governo se non farà pagare agli industriali come non ha fatto pagare alle banche?
Non ci sono tante soluzioni:
o non ce li mette (e pagano i lavoratori licenziati e non aiutati)
o aumenta le tasse (o l'iva) (che pagano i lavoratori dipendenti)
o usa i contributi che i lavoratori dipendenti pagano mensilmente sotto la voce "contributi pensionistici" (ma allora fra poco si scoprirà che non ci sono i soldi per pagare le pensioni e si arriverà a una nuova riforma delle pensioni con una prevedibile abolizione delle stesse)
Insomma, comunque vada a pagare saranno sempre i soliti lavoratori dipendenti!!!
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